La crioconservazione è un modo eccellente di conservare il biomateriale a una temperatura abbastanza bassa per un lungo periodo, che comporta lo scongelamento e il ripristino delle sue funzioni biologiche. Il materiale viene poi conservato in contenitori speciali, sotto un sufficiente strato di azoto, in forma liquida - a 196°C.
La medicina moderna utilizza la crioconservazione per la conservazione a lungo termine di cellule e tessuti del sistema riproduttivo umano. Gli ovuli e le cellule spermatiche sono tra questi tessuti. Questo metodo è anche adatto per conservare gli embrioni per un uso successivo, ma in una fase iniziale dello sviluppo. Durante i processi di congelamento e scongelamento c'è la possibilità di danneggiare il materiale, che è ridotta a zero per mezzo di una protezione speciale. Il materiale biologico è posto in un crioprotettore, una soluzione protettiva.
Di regola, il congelamento con azoto liquido è lento. Il processo di raffreddamento avviene lentamente fino a raggiungere la temperatura necessaria per la conservazione. Recentemente, tuttavia, gli scienziati hanno sviluppato un nuovo metodo di congelamento - la virtualizzazione - specificamente per embrioni e ovuli. Si tratta di raffreddare rapidamente un campione di materiale biologico a una velocità di 9.000 gradi al minuto. Questa velocità impedisce la formazione di cristalli di ghiaccio nello strato di crioprotettore, che può danneggiare il tessuto biologico congelato.
Durata di conservazione del materiale
Lo stoccaggio di biomateriale implica temperature ultra-basse dell'azoto liquido utilizzato. Queste condizioni significano che il processo non è solo rallentato, ma fermato. Teoricamente in queste condizioni gli oggetti biologici possono essere conservati per un tempo illimitato. Crioconservazione ha un'esperienza pratica limitata, poiché è stata inventata relativamente di recente rispetto all'esistenza dell'umanità e della scienza. Fino ad oggi, c'è stato un caso documentato di un bambino perfettamente sano che è nato trasferendo un embrione crioconservato per venti anni nel corpo della madre.